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MISCIA L'INVENTORE DEL TURCHETTO
Era un uomo triste, Miscia, un uomo sconfitto. Viveva contro. E cosi' era il suo ristorante.
Era contro gli altri ristoranti, che ti facevano mangiare pesce per (all'epoca) 60.000 al massimo: lui aveva il prezzo fisso, mangi o non mangi, adulto o bambino, sono 100.000.
Era contro il cliente: menu fisso. O questo o niente. E comunque sempre 100.000 sono. E bisogna arrivare a quell'ora: si mangia tutti assieme, un solo turno, chi arriva tardi peggio per lui, perde quello che e' gia' passato.
Era contro se stesso: una sontuosita' e un'abbondanza e una qualita' senza limiti, esasperate all'eccesso, come per rabbia. Pranzare da Miscia era una battaglia tra lui e te. Lui in continua spola tra la cucina e la sala, a distribuire sogghignando vassoi colmi di antipasti, crostacei, molluschi, sfiziosita' di mare, con olii stupendi, con vino eccelso... eppoi il suo risottino, semplice nella sua ricchezza... "ne prenda ancora" era il suo refrain di sfida, il suo guanto lanciato... eppoi: splendide sogliole nostrane alla mugnaia, enormi triglie di scoglio al cartoccio, scamponi e calamari e code di rospo e spigole e passere e rombi e ...
Incredibile! Mai piu' visto nulla di simile. Avevo 15 anni, dicevo, e vinsi la sfida con Miscia: non dissi basta, e - complimentandosi con mio padre - mi porto' una porzione extra fatta solo per me di minuscoli calamaretti fritti dell'adriatico.
Alla fine del pranzo Miscia era sudato ed esausto. Rientrava in sala spingendo un carrello con su un pentolone fiammeggiante. Tutta la sua brigata di cucina si disponeva intorno al carrello, si spegnevano le luci, e Miscia lo Sciamano, prendeva ad agitare le fiamme con un mestolo, e a recitare la sua preghiera di ringraziamento a Dio, mentre a noi venivano serviti i bicchieri contenenti il liquido fiammeggiante.
Al riaccendersi della luce, aveva le lacrime agli occhi. I piu' sostengono che recitasse. Io non lo credo. E poi, che differenza fa? Le lacrime erano vere, e in quel momento, recitasse o no, piangeva sul serio.
E' morto, Miscia, piu' di dieci anni fa. Il ristorante e' ancora li', ma senza di lui, ha perso tutte le sue qualita'. Non andateci.
In ricordo di Miscia:
Ricetta Turchetto:
Fate il caffe' nella moka.
Versatelo in pentola assieme a una pari quantita' di buon rum e zucchero (io ne metto un cucchiaio e mezzo quando faccio la moka da 6). Aggiungete 3-4 striscioline di scorza di limone sottile sottile.
Fate scaldare sino a bollore. Fate bollire piano per un paio di minuti. Spegnete il fuoco. Prendete un cucchiaio del liquido e accendetelo con un fiammifero. Avvicinate con attenzione il cucchiaio fiammeggiante alla pentola, che si accendera' anch'essa. Con un mestolino mescolate il liquido in fiamme, facendo evaporare l'alcool.
Lasciate spegnere la fiamma e servite nei bicchieri contenenti una scorzetta di limone.
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