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Semifinale Panthers Parma-Dolphins ANCONA

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view post Posted on 22/6/2013, 10:12
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Sport: presentazione semifinale Dolphins Ancona - Panthers Parma

I Panthers Parma sono il punto di riferimento del movimento del football italiano ormai da tre anni e non lo sono perché hanno sempre vinto la IFL in questo lasso di tempo o, per meglio dire, essere tricampioni d'Italia è solo una conseguenza di quanto detto sopra, non la causa.
Quanto successo quest'anno è l'esempio più recente dei loro meriti: a Parma in inverno hanno deciso di cambiare drasticamente il terzetto di americani, sono usciti Kevin Grayson, Tyrell Sales e Taylor Spears, sono entrati Jared Karstetter (WR), Ryan Christian (RB) e Ben Johnson (LB) e i risultati non ne hanno risentito, ancora una stagione ai vertici ed ottava semifinale consecutiva. Grande fiuto da parte della dirigenza nello scovare sempre americani di livello? Un nucleo italiano solido e di livello in ogni singolo reparto? Probabilmente entrambe le cose. Partiamo proprio dagli americani: Jared Karstetter è, senza ombra di dubbio, uno dei principali protagonisti del campionato italiano, laureatosi a Washington State e con un tentativo in NFL con i Detroit Lions, quest'anno ha messo a segno ben 8 TD (primo posto in coabitazione con Gianluca Santagostino dei Seamen) ed ha una media per ricezione vicino alle 20 yard (massimo IFL).

Nella partita di Ancona di week 4, mise a segno due di questi 8 TD, mostrando tutto il suo atletismo che la cruda statistica può solo far intuire. Poter schierare un QB italiano ancora giovane (23 anni l'ottobre prossimo) come Tommaso Monardi che per di più sta mostrando una consapevolezza nei propri mezzi e una varietà di gioco di un veterano, aumenta non di poco la pericolosità dell'attacco, specie quest'anno che le squadre possono schierare solo due americani ad ogni snap. Così se in campo c'è Karstetter a ricevere, ci può essere anche Christian a correre. Ma la forza della squadra, come detto in precedenza, non risiede unicamente negli “importati” e dopo aver citato Monardi, il running game ci presente un altro tassello centrale per la stagione degli emiliani: Alessandro Malpeli Avalli condivide con il suo QB sia il mese che l'anno di nascita e questa per lui è stata quella che gli americani definiscono la “breakout season”, la stagione in cui è letteralmente esploso: quasi 100 portate ad una media superiore alle 5 yard, con ben 8 TD, meglio di Jordan Scott dei Warriors, meglio di Henry Harris dei Giants.

A garantire un po' di esperienza al reparto c'è il numero 6, il ricevitore Tommaso Finadri, quest'anno meno coinvolto, ma pur sempre capace di una stagione (la scorsa) da 17 TD. L'attacco parmigiano nel suo complesso risulta piuttosto equilibrato, probabilmente il più equilibrato del campionato: unica squadra ad essere tra le top3 per yard conquistate sia su lancio che su corsa e con una percentuale di giochi quasi equiparata (180 lanci, 215 corse: 45%-55%), il che darà davvero pochi punti di riferimento alla forte difesa dei marchigiani. Guardando alla partita già citata di week 4, peraltro l'unica che ha visto i Panthers uscire sconfitti quest'anno, si può notare che proprio dalla difesa dorica partì quel successo, con Monardi che subiva un pick-6 (intercetto con ritorno fino alla meta avversaria) da parte di Matt Gordon. Ancona durante l'arco della prima metà di gioco recuperava poi un'altra volta il pallone (fumble forzato da Roman Vikhnin e recuperato da Max Bonomo).

La “guerra dei turnover” sarà non a caso una discriminante decisiva per capire chi conquisterà la qualificazione per l'Italian Super Bowl 2013: i Dolphins dalla loro sono la miglior squadra IFL da questo punto di vista (+11), davanti guarda caso proprio ai Panthers (+8), un abisso rispetto al +2 dei terzi classificati (i Seamen Milano). La linea offensiva dei Dolphins dopo il difficile esame “Gennaro” dovuto sostenere contro i Giants Bolzano si trova davanti un altro mammasantissima della pass rush del campionato IFL: Simone Bernardoni, a detta di molti il miglior uomo di linea difensiva italiano.

Nella partita di stagione regolare Simone ha messo a segna la bellezza di 4,5 tackle for loss, per Belvederesi e compagni un cliente difficile da gestire e più in generale un altro matchup interessante che dirà molto sul risultato finale. Chiudiamo la presentazione delle due squadre prendendo in considerazione il terzo aspetto del gioco, spesso sottovaluto, quello dei ritorni e più in generale degli special team: Parma ormai da anni cura con particolare attenzione questo aspetto, Alex Vergazzoli è il kicker più prolifico e più preciso del campionato: 62 punti messi a segno (29-33 negli XP, 11-15 nei FG), praticamente il doppio rispetto al secondo, ovvero Enrico Leonardi dei Dolphins Ancona, DB di professione e kicker per passione. Ma special team non è solo FG, è anche capacità di ritornare o di non far ritornare gli avversari, Ancona ha sofferto non poco contro Bolzano, concedere meno possibile nelle situazioni di kick off sarà fondamentale se si vuole avere una chance di interrompere l'incantesimo che i Panthers hanno fatto alla IFL in questi ultimi 3 anni. Come accennato da coach Rotelli in settimana nell'intervista uscita sul Corriere Adriatico: “Parma è favorita, noi non dobbiamo farci influenzare troppo da quanto di buono siamo riusciti a fare in week 4, in cui siamo stati praticamente perfetti e in cui abbiamo fatto valere la legge del Dorico.

Andiamo in Emilia per giocarcela fino in fondo, consapevoli tanto dei nostri punti di forza, quanto del fatto che troveremo davanti una squadra che dalla sconfitta contro di noi ha messo sul terreno di gioco una grinta e una concentrazione tale da spazzare via ogni avversario, seppur di livello, che gli si sia parato davanti. Noi recuperiamo Lorenzo Pignataro dopo la squalifica, mentre per i degenti da lunga data stiamo cercando di fare il possibile per averli in campo (Vikhnin e Meneghetti, ndr).” Ultimo fattore: il caldo. L'orario di gioco pomeridiano (inizio domenica, ore 16, ingresso 5 euro) potrebbe far bruciare in fretta le energie di entrambe le squadre, ma per conquistare il biglietto del viaggio a Ferrara (sede del 23esimo Italian Super Bown, il 6 luglio) siamo certi che i “delfini” saranno capaci di andare a pescare l'ultima energia a disposizione, in fondo alle loro gambe, in fondo alla loro testa e in fondo al loro cuore.


fonte www.vivereancona.it/index.php?page=...icolo_id=413070
 
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view post Posted on 25/6/2013, 16:14
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PURTROPPO E' ANDATA MALE!!! :bandiera: NON MOLLAMO!!!

Finisce sul campo XXV Aprile la stagione degli Energy Building Dolphins Ancona, sconfitti per 34 a 16 dai Panthers Parma, pluricampioni d'Italia. Il risultato però non racconta tutta la verità di una partita dai due volti che vede i dorici flirtare con il biglietto per l'Italian Super Bowl per più di metà partita, ma che devono arrendersi alla reazione veemente dei parmensi che non ha lasciato alcun diritto di replica.
Nel primo quarto Ancona scappa subito via, Rocky Pentello ci mette poche azioni prima di trovare Matt Gordon su una slant che coglie di sorpresa le secondarie dei padroni di casa, che lasciano totalmente sguarnita la profondità, l'americano dei Dolphins accelera e conquista le 59 yard che lo separano dalla linea di meta avversaria (XP di Leonardi no good, 6-0). Ma non finisce qui, Enrico Leonardi ha modo di rifarsi poco dopo calciando tra i pali un FG che da il massimo vantaggio esterno (9-0). Le pantere ci capiscono ben poco in attacco, la difesa marchigiana non concede praticamente nulla nei primi 30 minuti di gioco, riempendo ogni buco aperto per le corse e coprendo ogni traccia di lancia, le pantere sono costrette a 2 tentativi di FG, entrambi i quali non centrano, stranamente, i pali: Alex Vergazzoli in uno di essi è anche sfortunato, colpendo il palo.

In definitiva il secondo quarto si conclude con i marchigiani avanti per 9 punti e gli emiliani ancora alla ricerca di sbloccare lo zero sul tabellone. L'intervallo è spesso momento di svolta delle partite, con i coaching staff che apportano gli aggiustamenti necessari per vincere le partite; Parma lo inizia in attacco, ma i Gerbaldi's boys continuano sulla falsa riga del primo tempo spedendo in fretta Monardi&co. fuori dal campo. Ma qui arriva il primo scossone pro-Panthers: Pentello lancia sul lato destro ma la palla deviata, rimane in aria e viene presa da Ben Johnson (al primo intercetto di giornata, dei 3 che avrà alla fine), il numero 5 emiliano la riporta indisturbato fino alla meta avversaria: 9-7 e lo stadio di Parma è una bolgia. Pentello però ci mette poco a resettare dall'errore commesso e riporta i suoi a varcare la goal line: questa volta il lancio sulla palla esterna di Mitch McGrath canta da solo, il tuffo dell'altra parte dell'arcobaleno del biondo n.20 dei delfini è un gesto atletico che impreziosisce ulteriormente la giocata. La meta, convertita dal extra point di Leonardi, restituisce i 7 punti di vantaggio (16-7), ma è l'ultimo momento di gloria per i ragazzi di coach Rotelli.

Parma fa salire ulteriormente il livello della pressione su Pentello, Simone Bernardoni e Luca Fontanili diventano incontenibili e il QB dorico non ha un attimo di respiro, arrivano intercetti e sack a ripetizione e i Panthers continuano a riprendere il possesso del pallone in zone troppo comode. Sale in cattedra Jared Karstetter che prima segna in attacco su ricezione e poi va ad intercettare un lancio del QB avversario, improvvisando un ritorno fino alle 2 yard avversarie. Tommaso Monardi, ancora una volta ben contenuto dalla difesa degli ospiti, non riesce però a conquistare il terreno che manca e consegna al piede di Vergazzoli la chance di portarsi in vantaggio per la prima volta nella partita, quando mancano pochi minuti alla fine del terzo quarto. Il kicker dei parmensi questa volta non sbaglia e infila un calcio facile facile che dà il 17 a 16. Il quarto periodo continua sulla stessa scia di come si è concluso il terzo: Ben Johnson intercetta ancora due volte Pentello, mentre la difesa sotto un sole cocente cerca di arginare come meglio può posizioni di campo sempre più sfavorevoli. Arrivano altri 17 punti (TD per Ryan Christian e Emanuele Gavesi sui lanci precisi di Monardi e FG sempre del solito Vergazzoli) che doppiano i 17 messi a segno nel terzo periodo e fissano il punteggio sul 34-16.

Finisce così la stagione degli anconetani, con un po' di rammarico per gli ultimi 2 quarti giocati forse al di sotto delle proprie possibilità, ma più in generale di fronte ad una squadra, i Panthers Parma, che si è dimostrata più forte nel momento decisivo della partita, dopo essere stata in seria difficoltà. Quindi i complimenti sono meritati nei confronti dei rivali che conquistano per il quarto anno consecutivo la finale del campionato italiano, ma allo stesso tempo gli ultimi 30 minuti non possono cancellare la stagione degli Energy Building Dolpins Ancona, che ha emozionato un pubblico, quello del Dorico, il quale è andato aumentando esponenzialmente durante la stagione e che ha portato quasi 100 persone a seguire la squadra anche in quest'ultima trasferta. D'altronde i Panthers non si sono costruiti in un anno, se è vero che questa è l'ottava semifinale consecutiva, ma non è che sono stati 8 i titoli già conquistati. Dentro questa sconfitta siamo sicuri che i Dolphins sapranno trovare le energie e le lezioni per tornare a riprovarci l'anno prossimo: l'anno scorso ci si è fermati ai quarti, quest'anno alla semifinale, un passo alla volta...la meta non è poi così distante, sono mancati “solo” 30 minuti.

da Dolphins Ancona


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view post Posted on 11/2/2015, 14:53
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Football americano: dalla NFL ad Ancona, Nic Harris è il primo 'pro' a giocare per i GLS Dolphins

Mai prima d'ora un giocatore con esperienza tra i professionisti della NFL era venuto ad Ancona per giocare nei GLS Dolphins. In passato ci furono casi "similari", ad esempio giocatori usciti dal college che vennero a giocare nel campionato italiano per poi trovare un'occasione tra i professionisti, come Sean Russell, che dopo un anno ad Ancona giocò alcuni anni tra i pro con i Green Bay Packers e i Los Angeles Raiders, oppure come Steven Boadway che giocò tra i pro con i Detroit Lions, ma fu chiamato in occasione dello sciopero degli anni '80.
Il primo ad aver fatto il percorso dalla NFL ad Ancona è Nicholas C Harris: 28 anni, alto 1,88 mt. x 105 kg., "Nic" è nato ad Alexandria in Lousiana, ed è un atleta di livello eccezionale, con una storia altrettanto eccezionale alle spalle. Si è formato alla Alexandria Senior High School e ha giocato al college per i prestigiosi Oklahoma Sooners, in Div. 1 FBS, dove ha disputato anche il BCS Bowl, la finalissima del campionato NCAA, intercettando in finale il "quarterback di Dio", l'osannato Tim Tebow. Dopo la carriera universitaria è stato scelto al Draft della NFL dai Buffalo Bills, dove ha disputato 15 partite e l'anno dopo è passato ai Carolina Panthers, 15 presenze anche con loro. Harris è un giocatore estremamente polivalente, inizialmente schierato come free safety al college, è stato poi spostato al ruolo di outside linebacker, nel quale ha giocato i suoi anni da professionista. Impressionanti le sue statistiche: con gli Oklahoma Sooners Nic ha collezionato ben 51 presenze, 233 placcaggi, 20 placcaggi con perdita di yards avversarie, 6,5 sack ai danni del quarterback avversario, 21 palloni deflettati, 7 intercetti, 6 fumble causati all'attacco avversario. Numeri che gli sono valsi la scelta al 5° giro del draft NFL.

Tra i professionisti Harris ha giocato in tutto 30 partite, collezionando 67 placcaggi e 1,5 sack. Un giocatore forte, veloce, poliedrico, in grado sia di colpire vicino alla linea di scrimmage sia di proteggere il campo nelle zone più profonde. Sbarcato da pochi giorni ad Ancona, Nic oltre a giocatore in campo sarà anche allenatore fuori dal campo, collaborando con il coach Daniel Levy nella gestione della difesa: "Mi piacciono le difese aggressive, che mettono pressione agli attacchi avversari e non gli permettono di ragionare più di tanto. Quindi vogliamo crescere come Dolphins in velocità, intensità e aggressività. Vogliamo una difesa che colpisca sempre con tutti gli uomini a disposizione in ogni parte del campo. Non stravolgeremo il sistema e le formazioni usate finora, ma vogliamo che i giocatori, gli interpreti del sistema, crescano ancora di più come atleti e come uomini". Che differenza vedi tra il football che hai vissuto negli USA e il football italiano? "Solo i soldi. Non vedo altra differenza in campo. Il football non è uno sport per tutti. E' duro, massacrante, impegnativo, ma da soddisfazioni uniche che nessun altro sport può dare. Concepisco una maniera sola di giocare a football: in modo professionale, anche se non si viene pagati. Vuol dire non mancare mai ad un allenamento, vuol dire studiare gli schemi, vuol dire allenare il fisico in palestra, alla fin fine vuol dire tirare fuori gli attributi quando le cose si fanno difficili". Al di là dell'aspetto tecnico / atletico, Nic ha alle spalle una storia personale che tocca il cuore. Negli USA gli è stato dedicato da David Givens un testo intitolato "Unsung Hero", che racconta gli inizi difficili e il cammino personale di Nic: "Se pensate che “The Blind Side” (il film sul football che è valso a Sandra Bullock un premio Oscar, ndr) era un buon film, è ancora poco per quello che ho passato”, afferma il veterano della NFL. Effettivamente Nic nasce da genitori adolescenti che lo abbandonano quando aveva appena 3 mesi, per cui verrà sballottato in giro come un pallone per gli anni successivi della sua vita. Viene dato principalmente ai nonni, ma non senza diverse fermate con notti da parenti vari, amici o allenatori occasionali; il tutto per evitare l’affidamento coatto. E' una forma di abbandono poco considerata. "Molti pensano che se si ha un tetto sopra la testa, allora va tutto bene. Ma la realtà è che finchè non hai una casa e una vita stabile, la tua vita è una lotta continua. In fin dei conti, l'esperienza mi ha aiutato ad aver a che fare con la vita. Dovendo crescere molto presto, mi sono confrontato con cose che la maggior parte delle persone non sarebbero in grado di gestire" dice Nic, riflettendo sui tempi duri del passato. In realtà, ha superato la situazione a casa fino a diplomarsi tra i migliori del suo liceo, con la media dell’8. Inoltre, il suo valore in campo gli è valso ben 59 borse di studio offerte dalle migliori università di prima divisione. Nic ha scelto di giocare per l'Università di Oklahoma, tra le diverse offerte ricevute. L’Università ha portato nuove sfide e, diventato membro dei Sooners, gli fu chiesto di cambiare ruolo, da safety a nickle back, tutto per soddisfare quello che la squadra aveva bisogno. Per molti è un grosso problema, ma per Harris fu una piccola cosa. Non si trattava di lui; si trattava della squadra. Nic aveva imparato quella lezione di vita da piccolo. La stessa spinta usata per cambiare in campo, Nic l’ha usata per cambiare fuori dal campo. Impegnandosi nello studio in aula, che lo aiuta a scoprire e canalizzare molte energie fuori dal campo in attività di volontariato. Non è una sorpresa che Nic divenne il primo “Homecoming King” nero della storia centenaria di Oklahoma University. Oltre a questo arriva la laurea in Fisioterapia con specializzazione in Kinesiologia e ulteriori specializzazioni in Sociologia e Studi Africani Americani. Le promesse fatte sul campo da football si concretizzano con il successivo Draft della NFL, il tutto in meno di 3 anni e mezzo. Non male per un ragazzo che pochi anni prima veniva passato in giro di mano in mano come un pallone da football. Dopo che Nic è stato scelto al quinto giro del Draft dai Buffalo Bills, ancora una volta cambia la sua posizione, questa volta da nickel back a linebacker esterno. Dopo una stagione produttiva, Buffalo decide di liberarlo per un infortunio. Si fanno avanti i Carolina Panthers, che lo accolgono per la stagione successiva. Anche con la gioia di essere in un'altra squadra, Nic si è concentrato sugli sviluppi più importanti della sua vita. In onore di sua nonna, Hattie V. Harris, Nic ha fondato la Team Nic Foundation. "Mia nonna è l'architetto del mio successo. Purtroppo, è morta nel 2005. Ho creato la fondazione in suo onore".

La Team Nic Foundation è un programma orientato verso i giovani svantaggiati o che hanno situazioni di vita difficili; molto simili a quello che Nic ha affrontato quando stava crescendo. Non più bambini spostati di qua e di là come palloni da football. La fondazione promuove l’importanza della salute e dell'istruzione. Ogni anno ospita nella sua città natale di Alexandria altri giocatori NFL e relatori per motivare i giovani che frequentano il suo Camp, spronandoli a essere la persona migliore possibile fuori dal campo, prima ancora di eccellere sul campo. E se ciò non bastasse, è anche un oratore motivazionale. Principalmente parla ai bambini nelle scuole elementari, medie e licei. Il suo messaggio ai giovani di oggi è molto chiaro: "Alla fine della giornata c'è sempre la luce in fondo al tunnel. Dipende solo da quanto lontano puoi vedere. Non importa quanto è buio e quanto le cose possano sembrare cupe, bisogna capire che si deve continuare a spingere sempre. Non sai mai quanto sei vicino alla svolta". Il prossimo appuntamento alla scoperta della prossima stagione IFL 2015 alle porte sarà con coach Daniel Levy, per finire con le novità della rosa sul fronte dei giocatori italiani.

da Dolphins Ancona
 
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